Sordità - hearing deafness |
Il termine sordità indica in modo generico tutti i deficit uditivi a prescindere dal grado, dalla tipologia e dalla causa. In realtà la sordità può essere la conseguenza di lesioni a strutture molto diverse che costituiscono: la via nervosa acustica (coclea, nervo acustico etc.) o le componenti non nervose dell’orecchio responsabili della trasmissione/amplificazione del suono (condotto acustico esterno, timpano, catena degli ossicini). Nel primo caso si parla di sordità neurosensoriale, nel secondo di sordità di conduzione. Ugualmente molto diverse possono essere le cause di sordità, tra quelle più frequenti ci sono le infezioni dell’orecchio, i processi degenerativi degli animali anziani, le sostanze tossiche per i recettori acustici. Spesso queste patologie causano delle sordità parziali, quindi anche nel caso in cui siano bilaterali il cane mantiene la capacità di percepire i suoni più forti. Per sordità congenita si intende solitamente una forma ereditaria di sordità completa mono o bilaterale piuttosto comune in alcune razze di cani. Ciò che accade in questi cuccioli è che, a partire dalla terza settimana di vita, si ha una degenerazione dei recettori acustici presenti a livello della coclea dell’orecchio interno (organo del Corti). La degenerazione di questi recettori è causata dalla disfunzione di una struttura deputata al loro “nutrimento” che prende il nome di stria vascolare. L’elemento chiave in questo processo a cascata che porta in pochi giorni alla degenerazione della stria vascolare, dell’organo del Corti e quindi di tutta la via acustica è la mancanza di melanociti. Queste cellule pigmentate infatti sono degli elementi fondamentali della stria vascolare, la loro mancanza in questa sede è alla base della sordità congenita del cane. Le razze di cani (ma anche gatti e altri mammiferi) che presentano una pigmentazione bianca, e quindi meno melanociti, sono quelle tipicamente colpite dalla sordità congenita. Ad oggi sono più di 80 le razze di cani in cui è stata identificata questa patologia ereditaria. Pur essendoci una correlazione con alcuni geni che codificano per il mantello bianco i meccanismi che regolano l’ereditarietà di questa patologia non sono ancora ben chiari. Per questo motivo non è disponibile ancora, contrariamente a quanto avviene per altre malattie ereditarie, un test da eseguire sul sangue che permetta di identificare i cani colpiti e i portatori dei geni che codificano per questa malattia. L’utilizzo per la riproduzione di cani sordi monolaterali, che apparentemente non hanno problemi di udito, non fa altro che trasmettere questa patologia alla prole e favorire la diffusione del problema nella razza. La prevalenza della sordità varia nelle diverse razze e dipende da fattori quali le caratteristiche genetiche della razza stessa e la sensibilità al problema sordità degli allevatori; i valori vanno a seconda dei casi dal 7 al 30% di soggetti sordi. L’unico strumento che consente di identificare con certezza i cani sordi, compresi quelli monolaterali, è un test audiometrico che prende il nome di BAER o BAEP test. Questo esame permette di studiare in modo oggettivo e indipendente dalla collaborazione del paziente una parte della via acustica, che comprende anche la coclea, la struttura dove sono presenti i recettori acustici. L’esame consiste nello stimolare attraverso delle speciali cuffiette con un suono particolare ciascun orecchio separatamente. Contemporaneamente dei piccoli elettrodi inseriti nel sottocute della testa registrano i piccolissimi potenziali elettrici generati come conseguenza dell’attivazione della via acustica. Il tracciato che si registra stimolando un orecchio normale è caratterizzato dalla presenza nei 5 millisecondi successivi allo stimolo di alcune onde di forma particolare. Nel caso di sordità congenita il tracciato risulta piatto. Questo esame può essere eseguito su soggetti svegli o dopo una blanda sedazione che serve a ridurre la possibilità che gli artefatti legati al movimento rendano difficile l’interpretazione dei tracciati. La durata dell’esame, in particolare quando viene eseguito in sedazione, è di pochi minuti. Siccome come abbiamo visto anche i cuccioli sordi nascono normoudenti, in quanto la degenerazione dei recettori acustici avviene alle 3-4 settimane di età, l’età minima per l’esecuzione del BAEP test è 5-6 settimane. Da questa età in poi è possibile identificare con certezza i cani sordi. Quindi gli allevatori possono, rivolgendosi alle strutture veterinarie specializzate in questo tipo di diagnostica, far controllare la capacità uditiva dei cuccioli, che verrà riportata su uno specifico certificato dal Medico Veterinario (Certificato BAEP). E’ dimostrato che le cucciolate in cui anche uno solo dei genitori è sordo monolaterale hanno una probabilità maggiore rispetto a quelle generate da genitori normoudenti di avere al loro interno dei soggetti sordi mono o bilaterali. Ovviamente la probabilità di avere dei cuccioli sordi aumenta ulteriormente se entrambi i genitori sono sordi (mono o bilaterali). L’eliminazione dalla riproduzione dei cuccioli sordi e l’impiego per l’accoppiamento esclusivamente di soggetti risultati normoudenti al BAEP test e figli di genitori anch’essi testati e normoudenti ha permesso di ridurre l’incidenza di questa patologia in alcune razze molto colpite fino a pochi anni fa. Dott. Ezio Bianchi Sezione di Clinica Medica Veterinaria Dipartimento di Salute Animale – Università degli Studi di Parma Via del Taglio, 10 – 43126 Parma Tel. 0521 032696 – 032817 Email Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Bambaland effettua BAER TEST presso l'Università degli Studi di Parma.
qui di seguito vengono riportati alcuni momenti del test Bambaland Illy Coffee Crock Cup & Bambaland Isaac Newton X-Mas 1- visita pre sedazione 2- sedazione 3- inserimento delle cuffiette ed elettrodi 5- visualizzazione a monitor del tracciato (un orecchio per volta) 5- il cucciolo viene risvegliato completamente
Si ringraziano: Dr. Ezio Bianchi Dr. Dondi Maurizio Dr.ssa Ravera Manuela e tutti gli studenti della Facoltà di Medicina Veterinaria |